Che tu abbia optato per l’una o per l’altra opzione, a emergere è la stessa evidenza: tecnologia e servizi digitali hanno reso il movimento sempre meno necessario. Fare la spesa, fare shopping, occuparsi della casa, spostarsi in città (in macchina ma a prezzo contenuto): quasi qualunque attività della vita quotidiana può essere portata a termine col minimo sforzo fisico, quando non completamente delegata a qualcun altro. Siamo arrivati a un punto in cui, se non vogliamo farlo, possiamo astenerci dal muoverci senza dover rinunciare praticamente a nulla.

Qualche dato
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli adulti affetti da obesità nel mondo sono aumentati del 200% in 30 anni, gli adolescenti del 400%. Oggi si contano 1,9 miliardi di persone adulte in sovrappeso in tutto il mondo, e il 13% della popolazione mondiale è costituito da obesi. A essere colpite sono soprattutto le donne, di tutti i gruppi demografici, ma è la situazione dei bambini a preoccupare più di ogni altra cosa: il loro è il segmento nel quale l’obesità sta aumentando maggiormente e a ritmo più sostenuto.
Le differenze tra le zone del mondo sono notevoli, con gli USA che contano il 35% di adulti obesi e il Vietnam solo l’1,6%, ma stando ai dati del Global Burden of Disease la tendenza è globale: i livelli di obesità sono aumentati in tutti i paesi, indipendentemente dal livello di reddito. Non c’è dubbio: il problema riguarda tutti.
Obesità: quali cause, quali rischi
Ora, puntare il dito contro lo sviluppo tecnologico è chiaramente semplicistico. Affermare che le applicazioni dei nostri smartphone siano la causa di un problema tanto grande non sarebbe solo ingenuo, ma del tutto scorretto.
E se indicare un’unica causa non è possibile, l’aumento di disponibilità, accessibilità e convenienza economica di cibi ad alta densità calorica è stato individuato come fattore determinante dello squilibrio crescente tra calorie assunte ed energia consumata, che rappresenta la causa più diretta dell’obesità.
A questo va a sommarsi la diminuzione delle opportunità di movimento, derivante soprattutto dalla natura sedentaria che caratterizza un numero sempre maggiore di occupazioni, dal cambiamento delle modalità di trasporto e dall'inarrestabile incremento dell’urbanizzazione in ogni area geografica del mondo (quando dicevamo della giornata lunga e impegnativa, come ambientazione avevi immaginato una grande città o un tranquillo paese di campagna?).
Una questione di lifestyle
Allenarsi per amarsi di più
Che sia questo ad aver ispirato Jessamyn Stanley, insegnante di yoga con un fisico fuori dagli stereotipi, body positive advocate e fondatrice della palestra EveryBody di Los Angeles? È un’ipotesi probabile, ma a essere certo è che negli USA si sta affermando un movimento che ha come scopo principale proprio quello di ridefinire il concetto di fitness.
Ad ogni modo, non bisogna dimenticare che anche la perdita di peso in sé apporta benefici fisici importanti: meno peso corporeo significa meno pressione sulle articolazioni. In più, un’attività fisica condotta assiduamente favorisce la circolazione del sangue verso le giunture, migliorandone la lubrificazione e riducendo la frizione.
E se ci fosse ancora bisogno di trovare incentivi all'attività fisica, l’azione positiva dell’esercizio sull'umore potrebbe perfettamente servire allo scopo: grazie alle endorfine rilasciate dal cervello, dopo qualche allenamento è il corpo stesso a “chiedere di muoversi”. Quale migliore occasione per trasformare un gesto salutare in abitudine?