Da quando ho imparato a camminare mi piace correre. Friedrich Nietzsche
Innanzitutto bisogna distinguere tra tecnica di corsa e andatura: non sempre le persone che vediamo sfrecciare sul percorso sanno effettivamente correre nel modo corretto.
Andatura sostenuta non è sinonimo di qualità della corsa.

Come correre: mini guida
- Manteniamo il baricentro in linea
- Adottiamo una postura eretta
- Utilizziamo falcate corte e veloci
- Appoggiamo l'avampiede non il tallone
Errore comune tra chi corre è quello di muovere eccessivamente le braccia con conseguenze negative sulla stabilità del tronco. L'oscillazione esagerata delle braccia ci porta infatti a ruotare lateralmente il busto, spostando così il nostro baricentro.
Mentre corriamo cerchiamo di tenere su la testa, pensando che questa venga tirata verso l'alto da una corda immaginaria che attraversa tutto il nostro corpo fuoriuscendo dal punto più alto del cranio. La nuca così tenderà ad allinearsi correttamente con la colonna vertebrale.
Quindi teniamo su la testa, il mento parallelo al petto e gli occhi ben fissi in avanti con lo sguardo rivolto al terreno ad una distanza corrispondente alla nostra statura, invece che fisso sui piedi. Una volta ritrovata la corretta postura verticale sarà sufficiente protendersi in avanti agendo sulle caviglie, senza curvarsi a livello del bacino, mantenendo il peso leggermente in avanti.

Il primo suggerimento è quello di evitare falcate eccessivamente lunghe che sono causate, solitamente, dalla tendenza a portare troppo in avanti il piede: la falcata migliore è corta e veloce.
L'accorgimento più importante è mantenere il ginocchio in linea con le caviglie, facendo in modo che il piede che appoggia sul terreno si trovi più indietro rispetto al ginocchio. L'errato allineamento di ginocchio e caviglie è una delle principali cause di lesione nella corsa.
L'aumento della falcata deve essere fattibile, graduale per non creare infortuni e per seguire un aumento regolare della forza delle nostre gambe. Inoltre un aumento troppo ampio della falcata potrebbe far diminuire la frequenza non rendendoci più veloci. L'obiettivo è avere una falcata più efficace per essere più veloci lavorando sulla forza e sull'efficienza della falcata stessa, a parità di frequenza del passo.
Pertanto è necessario introdurre qualsiasi modifica in modo graduale, consentendo la corpo di abituarsi ad essa: accorciando i tempi di allenamento, riducendo la velocità della corsa e accorciando la distanza del percorso.

Al di là dell'immagine poetica dobbiamo ricordarci di appoggiare l'avampiede mentre corriamo e non il tallone. Ciò non significa però appoggiare di punta perché andremmo a danneggiare i polpacci e il tendine d’Achille. Sostanzialmente il piede deve atterrare piatto, il che significa che sta semplicemente ricadendo per gravità sotto di noi, senza sforzo alcuno. Se invece al momento dell’appoggio la punta del piede guarda verso l’alto, significa che stiamo appoggiando di tallone.
Concediamo al nostro corpo il tempo necessario ad abituarsi alla corsa e una volta adottata la tecnica di corsa più corretta per noi, nulla ci potrà fermare.